lunedì 28 marzo 2016

L' Ultimo giorno d' Inverno


Per quell'Assenza che aspettavo tornasse
Per le Parole calde che volevo accanto proprio adesso
Per tante Cose che continuano a Rotolare Via
E non capivo perchè
Ho deciso che
Siamo a posto Così.

martedì 29 settembre 2015

La Luce in Bianco e Nero





 
Se non fossi stata terribilmente in ritardo mi sarei di certo fermata a cercare uno spazio con la Luce perfetta
L'avrei poi forse trasformata come la maggior parte delle volte in bianco e nero
Mi piaceva stamattina dondolare sulle curve della strada e ascoltare e cantare piano queste parole 
Guardare quelle Nuvole stropicciate nel cielo
Guidare con l'ansia di arrivare tardi 
Vedere da lontano la bruma che si alza come un'antica magia


" fra un bicchiere di neve
e un caffé come si deve
quest'inverno passerà"



 



"Io la sera mi addormento
e qualche volta sogno
perché voglio sognare"

lunedì 21 settembre 2015

Il Cappello Dimenticato













Succede che d'autunno qualcuno dimentichi un cappello di lana appeso a un ramo
Che tutti
Passando di lì
Si fermino a guardare il cappello di lana appeso al ramo
Succede poi che si alternino giorni di incosciente torpore
E ore di irrequieti pensieri
Succede che d'autunno mi venga fame prima di dormire
Ah no, quello anche d'estate, d'inverno e pure in primavera
Succede che il Sole è ancora caldo ma c'è quel Vento sottile che si insinua tra le fessure dei dubbi
Che si perda il conto della Luna, crescente o calante che sia quello spicchio
Sospeso tra  ricordi salmastri e appuntamenti incerti
Succede che d'autunno cadano le foglie
Che cominci l'ennesima dieta
Che mi venga voglia di scrivere prima di dormire
Che ripensi a una dolce sinfonia suonata tra sassi roventi e correnti beffarde

Succede che d'autunno si chiudano le Porte.

martedì 28 luglio 2015

Come il Suono di un Tamburo




Afferra il mio Sguardo

Seduci la mia Anima
Cattura il mio Respiro
Ubriacami di Poesia senza Parole
Scrivi sulla mia Pelle il Sentiero che porta a Te
Mira al Centro più profondo delle mie Debolezze
Cancella il loro fragile Scheletro
Scaglia la Freccia dell' Essenza
Accarezza i Tagli antichi
Inebriami di Risate senza un Perchè

E Nutrimi di Presente

venerdì 22 maggio 2015

GIORNI BLU




Cantare in autostrada e ricordarmi della Toscana


Ancora un Vetro rotto nella mia Vita

Questo strano Gatto nero che dorme sul mio cuscino e Respira con me
Riuscire a ridere Profondamente
La voglia di ubriacarmi di Bellezza
Piangere di Notte dopo quel Film.

Dubbi sulla mia Identità.

Dormire di nuovo con la Luce accesa
Ricordi che tornano a guardarmi negli Occhi
Un giorno smetterò di desiderare di farti male

Cercare riposo nelle parole degli Altri
Spargere Maiuscole a caso
Abbassare la voce per scegliere meglio i Pensieri
Avere i brividi a fior di Pelle
Annusare il Vento che mi passa accanto e chiedergli una Carezza

La Nostaglia che ho di mio padre.

giovedì 7 maggio 2015

Il Tempo di Re ... Esistere





Il Tempo di Ammirare la Luna che cresce. Ma solo da Lontano.
Il Tempo di Fermarmi a Contare i Passi, i Battiti ... I Respiri
Il Tempo di pronunciare Poche Parole

Di Scrivere i Sogni
Di Abbassare la Voce
Di Sciogliere Le Mani
Di Aprire la Porta senza Paura

Che passi Il Vento
Che Scorra il Fiume
Che il Tempo entri a guardarmi negli Occhi

Il Tempo di Dire la Vita che Sono
Il Tempo di Chiedere  la Vita che Posso
Il Tempo di Essere un Petalo Rosso


lunedì 20 aprile 2015

Odio gli Indifferenti




"Odio gli indifferenti. 
Credo che vivere voglia dire essere partigiani. 
Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. 
L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. 

Perciò odio gli indifferenti. 

L’indifferenza è il peso morto della storia. 
L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. 
Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. 
Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. 
Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? 

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. 
Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. 
E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. 
E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. 
Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. 
Vivo, sono partigiano. 
Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.


Antonio Gramsci