domenica 16 novembre 2014

Respiri Rarefatti




In questi giorni di infinite domande mi chiedo se anch’io sia mai stata insofferente alla stabilità.
Se mi sia mai capitato di farmi travolgere dalla ricerca di fresche insolite trasformazioni  per sfuggire alla noia della solidità. 
Cerco nella memoria delle mie braccia la percezione del desiderio di correre via. 
Non c'è.
Inseguo nei ricordi delle mie gambe le tracce delle mie tentate fughe.
E non ci sono.
Potrei guardare lo stesso volto per secoli e vederlo cambiare di attimo in attimo. E non annoiarmi mai. 
Vedrei in ogni tratto il riflesso dell'Universo che muta inarrestabilmente. 
Potrei seguire su ogni ruga la strada che porta verso l'Infinito e specchiarmi nella Luce che illumina le diverse ore del giorno, il diverso tempo di una vita irripetibilmente sconosciuta.
Chi sei oggi è altro da ieri. Qualcosa in più, qualcosa di perso, inesauribili riforme che voglio attraversare totalmente.

La stabilità non esiste. E' soltanto la copertina opaca di un quaderno di Viaggio. Un fermo immagine innaturale a metà di un film. Un vestito caldo che ti protegge dalla Paura dell'inverno. Ancora prima che arrivi.
Aspetto il mio inverno a gambe nude, con gli abiti più leggeri che posso. Voglio sentire le lusinghe del gelo sulla pelle, farmi attraversare dalle correnti crude.
Aspetto il mio inverno tra un respiro e un sospiro tra la noia e l'oblio tra un sorriso e un bacio pieno di meravigliosa monotonia.

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