martedì 29 settembre 2015

La Luce in Bianco e Nero





 
Se non fossi stata terribilmente in ritardo mi sarei di certo fermata a cercare uno spazio con la Luce perfetta
L'avrei poi forse trasformata come la maggior parte delle volte in bianco e nero
Mi piaceva stamattina dondolare sulle curve della strada e ascoltare e cantare piano queste parole 
Guardare quelle Nuvole stropicciate nel cielo
Guidare con l'ansia di arrivare tardi 
Vedere da lontano la bruma che si alza come un'antica magia


" fra un bicchiere di neve
e un caffé come si deve
quest'inverno passerà"



 



"Io la sera mi addormento
e qualche volta sogno
perché voglio sognare"

lunedì 21 settembre 2015

Il Cappello Dimenticato













Succede che d'autunno qualcuno dimentichi un cappello di lana appeso a un ramo
Che tutti
Passando di lì
Si fermino a guardare il cappello di lana appeso al ramo
Succede poi che si alternino giorni di incosciente torpore
E ore di irrequieti pensieri
Succede che d'autunno mi venga fame prima di dormire
Ah no, quello anche d'estate, d'inverno e pure in primavera
Succede che il Sole è ancora caldo ma c'è quel Vento sottile che si insinua tra le fessure dei dubbi
Che si perda il conto della Luna, crescente o calante che sia quello spicchio
Sospeso tra  ricordi salmastri e appuntamenti incerti
Succede che d'autunno cadano le foglie
Che cominci l'ennesima dieta
Che mi venga voglia di scrivere prima di dormire
Che ripensi a una dolce sinfonia suonata tra sassi roventi e correnti beffarde

Succede che d'autunno si chiudano le Porte.

martedì 28 luglio 2015

Come il Suono di un Tamburo




Afferra il mio Sguardo

Seduci la mia Anima
Cattura il mio Respiro
Ubriacami di Poesia senza Parole
Scrivi sulla mia Pelle il Sentiero che porta a Te
Mira al Centro più profondo delle mie Debolezze
Cancella il loro fragile Scheletro
Scaglia la Freccia dell' Essenza
Accarezza i Tagli antichi
Inebriami di Risate senza un Perchè

E Nutrimi di Presente

venerdì 22 maggio 2015

GIORNI BLU




Cantare in autostrada e ricordarmi della Toscana


Ancora un Vetro rotto nella mia Vita

Questo strano Gatto nero che dorme sul mio cuscino e Respira con me
Riuscire a ridere Profondamente
La voglia di ubriacarmi di Bellezza
Piangere di Notte dopo quel Film.

Dubbi sulla mia Identità.

Dormire di nuovo con la Luce accesa
Ricordi che tornano a guardarmi negli Occhi
Un giorno smetterò di desiderare di farti male

Cercare riposo nelle parole degli Altri
Spargere Maiuscole a caso
Abbassare la voce per scegliere meglio i Pensieri
Avere i brividi a fior di Pelle
Annusare il Vento che mi passa accanto e chiedergli una Carezza

La Nostaglia che ho di mio padre.

giovedì 7 maggio 2015

Il Tempo di Re ... Esistere





Il Tempo di Ammirare la Luna che cresce. Ma solo da Lontano.
Il Tempo di Fermarmi a Contare i Passi, i Battiti ... I Respiri
Il Tempo di pronunciare Poche Parole

Di Scrivere i Sogni
Di Abbassare la Voce
Di Sciogliere Le Mani
Di Aprire la Porta senza Paura

Che passi Il Vento
Che Scorra il Fiume
Che il Tempo entri a guardarmi negli Occhi

Il Tempo di Dire la Vita che Sono
Il Tempo di Chiedere  la Vita che Posso
Il Tempo di Essere un Petalo Rosso


lunedì 20 aprile 2015

Odio gli Indifferenti




"Odio gli indifferenti. 
Credo che vivere voglia dire essere partigiani. 
Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. 
L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. 

Perciò odio gli indifferenti. 

L’indifferenza è il peso morto della storia. 
L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. 
Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. 
Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. 
Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? 

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. 
Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. 
E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.
Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. 
E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. 
Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. 
Vivo, sono partigiano. 
Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti”.


Antonio Gramsci

martedì 24 febbraio 2015

La mia Tempesta sei Tu

Solo gli inquieti sanno
com’è difficile sopravvivere alla tempesta
e non poter vivere senza.



Emily Brontë

sabato 14 febbraio 2015

Valentine


Non una rosa rossa o un cuore di satin.
Ti do una cipolla.
È una luna avvolta in carta marrone.
Promette luce
come il cauto denudarsi dell'amore.
Ecco.
Ti accecherà di lacrime
come un’amante.
Renderà il tuo riflesso una foto tremolante di pianto
Cerco di essere vera
Non un biglietto carino o un baciogramma.
Ti do una cipolla.
Il suo fiero bacio ti starà sulle labbra,
possessivo e fedele
come siamo noi,
per tutto il tempo in cui lo siamo.
Prendila.
I suoi cerchi di platino si stringono in un anello nuziale,
se lo vuoi.
Letale.
Il cui profumo si attaccherà alle tue dita,
si attaccherà al tuo coltello.

Carol Ann Duffy

martedì 10 febbraio 2015

L'acqua Tiepida




"Di nuovo L'acqua Tiepida. 
Come si fa a vivere con una persona 
con così pochi slanci verso di Te?
E' come fare il bagno nell'acqua tiepida.
 Non fa caldo e non fa ancora freddo."

Nessuno Si Salva Da Solo
M. Mazzantini 

lunedì 9 febbraio 2015

Il Silenzio delle Sirene

" Cerco sempre e ancora di comunicare
 qualcosa di non comunicabile,
 di spiegare qualcosa di inspiegabile,
di raccontare qualcosa che ho nelle ossa
 e di cui soltanto in queste ossa
 si può fare esperienza "

F. Kafka

domenica 8 febbraio 2015

Dell’Amore e delle sue Virtù : Tradimenti, Poliamorosità e il Coraggio di Amare

TARZARIOL LUCIO - Garbuglio di fili



Non ho titoli autorevoli per parlare di questo … soltanto la mia breve, offuscata e dolorosa esperienza, e le osservazioni del mondo che incontro, dalla porta accanto alla mia, ai racconti tra una birra e fiumi di risate a volte, per fortuna. E le domande per capire. E le risposte che forse comprendo solo in parte. E la memoria corta purtroppo.
Io, che tutte le questioni spinose della mia vita le risolvo con un trangugio imperiale di cioccolato.
Io, che al punto in cui mi trovo, mi sento di fronte al tema dell’Amore come una bimba al Luna Park, a metà tra l’eccitazione e il timore che le giostre siano troppo alte e pericolose. O  come uno che non sa nuotare e a un certo punto si ritrova di fronte al mare  e non sa più come scappare …
Dicono: “ Se l’acqua continua a scorrere … o bevi o anneghi”

E io  credo di essermi ubriacata

Ho vissuto nove decimi della mia vita credendo all’Amore delle favolette, quello totale, romantico e rassicurante che dura per sempre. Quell’Amore sostenuto dai gadget che la nostra cultura ti innesta  gratuitamente nel dna … il bisogno di una casa, di un’auto intestata, di un figlio che ti somigli, di un  Labrador affettuoso (due gatti indifferenti nel mio caso). Le vacanze trendy,  le serate divertenti con gli amici “di famiglia”  e i pranzi della domenica intorno al tavolo dei doveri.
E Quando mi sono svegliata da quest’incubo di falsità ho avuto bisogno di anni per risolvere l’enigma delle mie ossa disperse. Per ritrovarle, raccoglierle, ripulirle una ad una e sistemarle al posto giusto ( e brava con i puzzle non lo sono mai stata)
Un giorno all’improvviso ho visto da lontano la luce del sole e lentamente ho guardato verso l’orizzonte.
Ho conosciuto per la prima volta il piacere infinito della compagnia delle donne, delle amiche . Delle risate complici, delle affinità facili al di là delle parole, della solidarietà nei dolori condivisi.
Ho conosciuto l’immensa compiacenza della frivolezza e della seduzione e finalmente ho sentito com’ è sentirsi belle e desiderate. E ho giocato con le infinite possibilità dell’indipendenza, che non era più triste Solitudine, ma Sovranità.
E dopo tanto infinito e lacerante dolore ecco che nasce un’ emozione del tutto nuova che ho voluto chiamare  di nuovo Amore.
Amore per la creatura che mi dorme accanto e cresce ogni giorno libera e intensa.
Amore per i cieli e il sapore dell’immensità. Per il vento e il suo profumo di eterno tornare.
Amore per gli sguardi di ogni giorno, diversi e perfetti di profondità. Amore per le parole e gli scambi penetranti.  Amore per le inesauribili sfumature nei volti e nelle parole degli incontri di ogni istante, fuori e dentro i legami di sangue e d’amicizia.
E inizio a credere che L’Amore sia un’energia che nasce dentro di noi e continua a crescere  se alimentata dalla volontà di sentirla, di nutrirla …
Allora penso non sia possibile o umanamente corretto concentrare tutto questo Amore verso una persona sola, che anzi, orientare tutta quell’energia verso una sola persona sia limitante e riduttivo … che l’Amore è infinito e spirituale  e non può avere limiti …  e scopro il concetto di Poliamorosità: Milioni di persone nel mondo che professano la Fede dell’incontenibile spinta ad amare profondamente Tutti.
E mi interessa da morire questo fenomeno di evoluzione dei sentimenti e delle relazioni, mi interessa sinceramente e profondamente e voglio comprenderlo fino in fondo. E, in tutto questo, anche la definizione del Tradimento trova un suo spazio adeguato. E da un preciso giorno in poi mi curo dalla gelosia ripetendo sottovoce un Mantra che dice che il Tradimento non esiste, che chi tradisce in realtà perde di vista i propri obiettivi, il senso delle proprie scelte, il valore del proprio cammino. E tradisce se stesso. Nessun torto all’altra persona, nessun inganno se non alla propria anima. Che nessuno appartiene a qualcun altro e che per quanto ci si possa incontrare intimamente ognuno poi ha il suo percorso.
E poi c’è il valore della Parola, che nella mie credenze crea la Realtà … Arrivo quasi a provare  tenerezza per i traditori che costruiscono una propria Realtà fatta di bugie ed energie negative che fanno male alla salute …. (sperando in fondo che sia davvero così)
È rassicurante l’armatura dell’ emancipazione. Ma ha delle fessure da cui passa la luce della paura. E dopo mesi di riflessioni teoriche appare sempre più chiaro che ovunque mi giri c’è qualcuno che sta tradendo.
Tradisce chi è stanco e amareggiato e non riesce ad andare via.
Tradisce chi non riesce a capire cosa c’è che non va.
Tradisce chi semplicemente pensa che sia giusto così.
Tradisce chi dietro la teoria dell’incontenibilità dell’amore ha  amore solo per sé
Tradisce persino chi pensa di stringere la mano di un grande amore mentre lo sguardo gli cade su un frizzante  e allettante flirt .

E ciò che più mi sconcerta è la generale diffusa convinzione circa l’inevitabilità del declino dei sentimenti, delle passioni, degli impegni. E scopro che Poliamore altro non è se non un bel vestito luminoso per una becera e vile evasione dalla profondità.
Non giudico nessuno ma ho un’opinione a cui oggi tengo moltissimo e vorrei difenderla di fronte alla consueta, estesa  propensione all’infedeltà.
Per amare ci vuole coraggio, devi riconoscere le tue paure e imparare a guardarle negli occhi. Devi fare pace con il passato  e abbracciare il dolore che ti ha pugnalato il cuore. Devi essere in grado di vedere la Luna Piena e accettare i suoi cicli. Abbandonare gli stereotipi di vizi e virtù che ti inchiodano ad aspettative ingiuste e surreali.  Devi poter respirare a pieni polmoni l’anima di chi hai scelto e tenerla dentro di te accanto alla tua, abbastanza vicina per accarezzarla, abbastanza lontana per non confonderla con la tua. Nessuno Spazio in mezzo, per nessuna Evasione. Nessuno Spazio per i giochi di potere o le strategie di presenza e assenza. Solo e soltanto Profondità.


 E le cose  preziose, forse, non diventano mai parole.
 



sabato 7 febbraio 2015

Telefonami tra vent'anni








Importante è avere in mano la situazione
non ti preoccupare
di tempo per cambiare ce n'è
così ripensami tra vent'anni ripensami
vestito da torero
una torta in mano
l'orecchio puntato verso il cielo
verso quel suono lontano lontano ... 


Lucio Dalla

La Valigia Blu


Immagine: Pensieri Blu
www.gigarte.com



Nella ricerca estenuante di forme di autocompiacimento dell'Anima
Stasera
Invento un talco profumato e leggero che mi solletichi il respiro
Una garza di seta nera che spenga la luce del disinganno
Un pennello di dolci tinte al cioccolato che ridisegni i tratti di una nuova voluttà
Inesauribili pile per un dispensatore meccanico di parole d'amore credibili
Un spruzzatore di effervescenti  feromoni per le cellule cardiache
Un lubrificante aromatico alla pesca per ungere i pensieri
Olio caldo profumato per massaggiare i solchi dolenti dei desideri disattesi
Una crudele sferza che sublimi l'ambiguità delle mie ossessioni
Giochi, interminabili diletti, che elevino di beatitudine il soffio vitale
Che sbuffa spazientito, infuriato e disperato dentro di me.

venerdì 30 gennaio 2015

Penelope e i giorni dell' Attesa in bilico tra Solitudine e Libertà






All'inizio, guardavo la strada
sperando di vederlo arrivare
camminando disinvolto tra gli ulivi,
un fischio al cane
che lo piangeva col muso caldo sulle mie ginocchia.
Sei mesi di questa storia
poi ho capito che passavano giornate intere
senza che me ne rendessi conto.
Presi ago e filo, forbici e tela
pensando di distrarmi,
invece mi ritrovai l'industria di una vita.
ricamai una ragazza
sotto una sola stella - punto a croce, seta argento
che rincorre la palla saltellante dell'infanzia.
Per l'erba scelsi tre toni di verde;
un rosa antico, un grigio ombra
per mostrare una boccadileone che gargarizza un'ape.
L'albero lo ricamai col filo nocciola,
il mio ditale come una ghianda
spuntava dalla terra bruna.
Nell'ombra
avvolsi una fanciulla in un profondo abbraccio
col ragazzo-eroe
e mi smarrii del tutto
in un folle ricamo d'amore, desiderio, perdita e rimpianto;
poi guardai lui salpare
nei lenti punti d'oro del sole.
E quando gli altri vennero a prendergli il posto,
a disturbare la mia pace,
presi tempo.
misi su una faccia da vedova, tenni la testa bassa,
facevo il lavoro di giorno e lo disfacevo di notte.
Sapevo a che ora della sera la luna
cominciava a sfilacciarsi,
la rammendai.
Fili grigi e marroni
inseguivano il pesce guizzante del mio ago
a formare un fiume che mai avrebbe raggiunto il mare.

Lo ingannai. Mi stavo disegnando
il sorriso di una donna al centro
del mondo, indipendente, intenta, soddisfatta,
e certamente non in attesa,

quando fuori dalla porta - troppo tardi - udii un passo ben noto.
Inumidii il mio filo scarlatto
e ancora una volta infilai il centro della cruna


Carol Ann Duffy

lunedì 19 gennaio 2015

Lentamente

Ho i pensieri lenti io
Non ce la faccio a capire subito le parole e le sensazioni
Ho bisogno di tempo
Per dare un nome a quello che sento
Per dare un volto al fastidio che mi ronza tra le idee
Per trovare le lettere adatte a comporre quelle due o tre parole inutili per comunicare

Ho i pensieri lenti io
E poi non so parlare
E' una condanna strana per una che fa il mio mestiere
Non saper dire
Le cose Giuste al momento opportuno
E lasciarle cadere nell'oblio
Nell'amarezza del Tempo che passa
Nell'Urgenza di Tutt'altro che occuparà i giorni e le ore


Ho i pensieri lenti
E forse è solo un'altra stupida scusa
Per non dover ammettere di aver capito Male.

Quello che chiamano Amore

Di nuovo Lei.
Chiacchierona Invadente Gelida Ombra.
Vestita di Dubbi Domande Incertezze
Lei e le sue Crudeli Verità scagliate al Centro dei pensieri come Coltelli appuntiti e spietati.

Quanto odio certe parole di senso ambiguo ...
Quanto odio la mia incapacità di fermarle e chiuderle fuori di me.
Quanto odio il rumore che fa l'eco del loro bagaglio ... Sbadiglio  lento su labbra serrate dalla Paura

Voglio la Libertà

Dai significati che non mi appartengono
Dalle aspettative che pesano gravi sui miei desideri
Dal bisogno di essere Desiderata Sempre
Dalla Paura di risposte infelici
Dalla Prigione delle Ferite di Ferro
Dalle situazioni date per scontate
Dalla confusione tra Paranoia e Intuizione

Dalla Forza che non voglio avere
Per potermi lasciare Andare Fragile Indifesa
Soltanto per un po'

A quello che chiamano Amore









domenica 18 gennaio 2015

Si struggeva di Presagi


" E Tatiana ci credeva
Alle vecchie tradizioni
Sogni, oroscopi, tarocchi,
E letture della Luna,
I presagi la inquietavano:
Ogni cosa per lei
Aveva sempre un senso misterioso,
E il suo petto si stringeva
Dai presentimenti.... "

" A chi credere? Chi amare? Chi non ci tradirà mai? Chi ogni gesto, ogni parola, sarà pronto a misurare con lo stesso nostro metro?
Chi non ci calunnierà?
Chi, coprendoti di coccole, t'amerà col vizio tuo?

Chi non ti verrà mai a noia?

Cercatore di fantasmi, non t'affaticare invano ... "



Aleksandr Sergeevič Puškin

Evgenij Onegin  

martedì 13 gennaio 2015

Il Tempo Delle Mele. Marce.







Sono terribilmente egocentrica lo so. Soffro molto se non mi sento abbastanza importante.
Mi nutro di piccole attenzioni, di sguardi obliqui, di carezze distratte. Di voci basse. Di desideri  intuiti.
Voglio essere più di un pensiero costante. 
Necessaria, come un respiro. 
Anelata, come l'aria mentre stai affogando.
Ossessiva come un battito pungente al centro del cuore.
Ti stordirò con promesse di velluto.
Comprerò biancheria intima nello stesso istante in cui Lei pregherà per te.
Ti bacerò soavemente sul collo nel momento in cui Lei preparerà il ragù per la cena.
Sarò la carne di ogni tuo sogno.
Sarò l'eco di ogni tua immaginazione.
Sottocutanea.
Inevitabilmente Presente, Essente.
Forse soffro anche  di Ninfomania perpetua.
Passavi di qui e ti ho colto.
Fortuna Mia .... Sfortuna Sua
Posso prenderti come una cosa.
Giocare un po' con la tua vita e i suoi stupidi piani e ridisegnarli a modo mio.
Il gioco delle tre carte.
E se Lei piange e sta male per te e per gli stupidi piani che ho stracciato ridendo
Alzerò le spalle due o tre volte e dirò che io non c'entro nulla.
E forse ci crederò davvero.
E ci crederai anche tu.
Del resto è quasi di nuovo Primavera e .... la Primavera si sa .... 
E non mi servirà più nemmeno la biancheria intima e i baci sul collo.
Mi basterà guardarti per stringere le redini della tua anima.
Fino ad inghiottirla.

Ma alla fine la vomiterò.



* Dedicato alla Cacciatrice che ho incontrato,
a quella Lei che ho dimenticato
a quell'anima che non sapeva difendersi e difendermi.