Adesso scendo.
Oggi era troppo veloce. E mi gira ancora la testa. Sciolgo i pesi dalle caviglie. Tolgo i vestiti
e li lascio cadere in una buca segreta.
Mi lavo nel fiume e mi abbandono al suono del niente.
Scendo.
E se scendo per un po’ mi girerà ancora la testa. Barcollerò
sulle gambe tremanti e ripenserò a quanto sembrava bello girare su quel palio. Alle
cose che non ho capito girando. Alle frasi che mi sono scivolate di mano nella
fretta e per le folate di vento improvviso.
Se mi va faccio un giro nei dintorni per vedere se ritrovo
qualcuna delle frasi perse ma so già che il seme è scivolato in fondo, al
centro della terra.
Scendo.
E per un po’ aspetto che si calmi il respiro e mi nutro solo di banalità.
E se mi va mi metto a contare i respiri uno alla volta
chiudendo gli occhi. Spegnendo la luce.
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