Ora che vorrei chiederti
Di portare via il risentimento
L’odio che ancora fermenta al sole
E gira gira gira
Come un ciclone stanco
Per continuare a pungere i miei pensieri
Ora che vorrei chiederti
Di allontanare divisa da qui la rabbia
Il rumore sordo che sussurra spietato
Sul mio cuscino tra i miei capelli nelle pieghe del collo
Come un perverso compagno insonne
Per dilungare la sua presenza sulla mia pelle
Ora che vorrei chiederti
Di accompagnare qui
L’eco di quella voce fresca e dimenticata
Il rimbombo della sua mano che mi appartiene
Come un sogno come una speranza come un ricordo dell’anima
Per coltivare il nostro giardino
Soffia
E ripetimi la promessa
Soffia
E ridammi la sua impronta stesa sui miei desideri
Soffia
E ricordami di avere pazienza
E ricordami il senso delle parole
E ricordami il vento di un mese fa
E sostienimi mentre aspetto
Che torni il prossimo vento
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