Ti ricordi quando da bambini
giocavamo a rincorrerci e a un certo punto urlavamo “casa!” ansimando, ridendo,
con la sottile paura di essere catturati …
Te lo ricordi?
Ho corso tanto, troppo. E ho il
respiro altalenante.
Dove mi trovo ora c’è una musica
prepotente che inonda le pareti e le fa vibrare
Che travolge la mia pelle e la fa
tremare.
Non posso più separare i miei
battiti dalle note che bussano alla porta dei miei pensieri.
Ho bisogno di tornare a casa.
Casa è
dileguarmi nei tuoi occhi e
sentire che posso toccare l’eterno
Casa è
perdermi completamente nell’odore di questo
letto d’erba
Casa è
ubriacarmi delle tue parole lente
e soffici che accarezzano il mio presente e consolano le mie ferite
Casa è
nuotare sulla tua pelle e
desiderare immergermi nella tua anima
e non tornare più indietro
Voglio tornare a casa e,
detesto pregare ma, ti prego,
aprimi quella porta.
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